Australia, squadra salva balena imprigionata con il suo cucciolo in una rete per gli squali

E' assurdo il mare non è dell'uomo che crea danni con le reti ferma squali, eppure chi le tocca viene multato.

Una balena megattera e il suo cucciolo sono stati salvati dopo che sono rimaste intrappolate in una rete di squali nel Queensland, in Australia. La presenza degli animali è stata rilevata dai bagnanti, che hanno avvisato il gruppo di controllo degli squali, l’organismo responsabile del mantenimento del contenimento volto a prevenire gli attacchi degli squali sulla costa dello stato. Un organo discutibile che tutela i bagnanti ma non gli abitanti dell’oceano.

Immagini drammatiche mostrano la disperazione delle balene, che lottano disperatamente per liberarsi. Per fronteggiare l’emergenza si è riunita sul posto una grande squadra di soccorso ma la forza delle onde e del vento ha reso l’operazione estremamente delicata e rischiosa. Fortunatamente, dopo tre ore, le balene sono riuscite a sbarazzarsi delle reti per tornare libere di nuotare nell’oceano.

Gli esperti temono il ripetersi di altri episodi come questi, poiché è l’inizio del periodo di migrazione delle balene nei mari australiani. Si stima che almeno 300 balene attraverseranno lo stesso posto ogni giorno.

Nel mese di scorso, anche un altro cucciolo di balena ha subito la stessa sorte. Per fortuna il sub Django ha notato che una piccola balena era intrappolata in una rete per squali a Burleigh Heads, sulla Gold Coast, in Australia. L’uomo si è tolto immediatamente la maglia e con la sua barchetta si è avvicinato per salvare il piccolo mammifero. L’atto eroico del sub registrato dai droni, ha fatto notizia su diversi giornali, attirando l’attenzione del pubblico.

“L’ho vista e mi sono detto. E ora? Non posso lasciarla così, devo scioglierla”. Django ha visto il cucciolo di balena che si contorceva per liberarsi da una maledetta rete che l’aveva imprigionata. Così il sub con un coltellino ha cercato di aprire le maglie della rete. Lentamente e con cura, ha tagliato prima attorno alla pinna, poi il resto. Appena liberata, la balenottera si è subito immersa allontanandosi.




Tutti hanno elogiato l’iniziativa del giovane e il suo coraggio a favore di una balenottera indifesa, ma ciò che nessuno ha immaginato è che in Australia, interagire con le balene può costare caro e viene multato con sanzioni che arrivano anche a 20.000 dollari. Django è stato multato per aver salvato la vita alla balenottera ma i cittadini australiani, dopo aver appreso della multa, hanno deciso di aiutare l’eroe con una campagna di crowdfunding e hanno raccolto il denaro necessario per aiutare l’uomo. La somma ha presto superato i 17 mila dollari in pochi giorni e i soldi in eccedenza sono stati devoluti a una ong che si occupa di studio e conservazione dei grandi cetacei.

 “Si tratta di reti che non servono neppure per gli squali”, – ha fatto presente il sub. E come lui la pensano molti attivisti e conservazionisti australiani. “Gli squali ci girano intorno e ormai ne conoscono la pericolosità”– ha detto l’eroe.

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