Attivisti cinesi mostrano le immagini dei cani salvati da un mattatoio abusivo il 3 aprile

Gli attivisti cinesi hanno avvisato la polizia e sono riusciti a fermare il camion con 423 cani pronti per la macellazione abusiva.

Centinaia di animali domestici rubati sono stati salvati da un macello nascosto nella Cina centrale. Le immagini fornite a MailOnline mostrano cani spaventati, feriti e indifesi, salvati all’inizio di questo mese, dal mattatoio illegale nella provincia di Henan.

La notizia arriva quando più di 145.000 persone in tutto il mondo hanno perso la vita a causa del coronavirus, la cui infezione dipende dal processo di zoonosi dagli animali all’uomo.

Gli attivisti hanno invitato Pechino a non consumare animali selvatici, nonché carne di cane e gatto dopo l’epidemia globale scoppiata nella città di Wuhan a dicembre.

Secondo l’organizzazione umanitaria Humane Society International (HSI) un totale di 423 cani, la maggior parte ritenuti animali domestici rubati, sono stati salvati nell’operazione il 3 aprile, . I soccorritori hanno trasportato 25 dei cani più malati a Pechino per essere assistiti da un rifugio per animali gestito congiuntamente da HSI e dal suo partner cinese, Vshine. Lo sforzo di salvataggio ha avuto luogo dopo che la polizia ha ricevuto una soffiata da attivisti per i diritti degli animali e da proprietari di animali domestici che avevano perso i loro cani e li stavano cercando. 

“In Cina si è ripetuta la solita storia, proprietari di animali domestici alla ricerca dei loro cani smarriti e attivisti che si sono mobilitati per aiutare i cani di un macello abusivo che è stato scoperto in un sotterraneo durante la fase di recupero dei cani”, – ha detto un portavoce di HSI in un comunicato. “È troppo presto per dire se qualcuno dei cani salvati si rivelerà essere l’animale scomparso da cercare, ma la maggior parte dei cani salvati sarà stato sicuramente di proprietà di qualcuno”, – ha aggiunto. 

Numerosi gruppi  di persone, hanno preso parte all’operazione con Vshine e Animal Protection Association. Assistiti da volontari, le organizzazioni benefiche hanno lavorato insieme per esercitare pressioni sulle autorità locali, esortandole a confiscare i cani fino a che sono riusciti ad avere il consenso della polizia.

Verso il cambiamento

A febbraio, la Cina ha vietato qualsiasi commercio e consumo di animali selvatici in risposta al coronavirus. Due città, Shenzhen e Zhuhai, hanno preso ulteriori provvedimenti e hanno vietato ai loro residenti di mangiare cani e gatti. La scorsa settimana, il Ministero cinese dell’Agricoltura e degli Affari rurali ha escluso i cani dalla lista degli animali da allevamento per il consumo alimentare. L’autorità ha affermato di riconoscere i cani come “animali da compagnia” e “non idonei” a essere trattati come bestiame.

Gli esperti hanno definito la proposta del ministero “un passo significativo nella giusta direzione”. I sostenitori dei diritti degli animali, hanno chiesto per anni al governo cinese di vietare il consumo di cani, ma finora non è ancora stata approvata alcuna legge a livello nazionale.

 

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