Arriva al Parlamento Europeo la proposta di tassare la carne per salvare il pianeta

Il minor consumo di carne salverebbe il clima ma attenuerebbe anche i costi del sistema sanitario nazionale. Ci sarebeero 120 milioni di tonnellate in meno di anidride carbonica

Semettere di mangiare carne è un’urgenza sempre più impellente e per questo è arrivata sul tavolo del Parlamento Europeo una controversa proposta di imposizione per una forte tassa di “sostenibilità” sugli acquisti di carne di manzo, maiale e pollo.

La coalizione True Animal Protein Price (TAPP), con sede ad Amsterdam, che riunisce gruppi ambientalisti, di salute e di benessere degli animali, sta facendo pressioni sulla Commissione Europea per per convincere gli europei a consumare meno cotolette di pollo, polpette e braciole di maiale.

La speranza è di ridurre i consumi di carne di due terzi, essenzialmente aumentando i prezzi di acquisto del 40% Si tratta di un nuovo nuovo sforzo per combattere i cambiamenti climatici.

Secondo il gruppo di ricerca dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il settore zootecnico rappresenta il 14,5% delle emissioni di gas serra causate dalle attività umane, principalmente a causa delle mucche che eruttano metano, ma anche attraverso l’impatto della produzione di mangimi, lo stoccaggio del letame e il trasporto di carne.

Secondo Frank Mitloehner, un ricercatore dell’Università della California ogni anno, una singola mucca produce circa 5.000 e oltre litri di metano, 28 volte più del biossido di carbonio, prodotto dal riscaldamento dell’atmosfera.

Jeroom Remmers, il direttore della Coalizione TAPP, ha dettoche la sua proposta di aumentare i prezzi della carne ridurrebbe le emissioni di anidride carbonica in Europa e “mostrerebbe al mondo che l’Europa vuole davvero fare qualcosa per il cambiamento climatico”.

TAPP, che ha presentato le sue proposte in occasione di un evento per la colazione al Parlamento europeo a Bruxelles, cui hanno partecipato diversi legislatori dell’UE, afferma che il piano potrebbe anche salvare miliardi di sistemi sanitari nazionali a corto di denaro ogni anno. Secondo Remmers se i 450 milioni di cittadini dell’UE dovessero mangiare meno carne e sostituirla con più frutta e verdura, la loro salute migliorerebbe; Gli europei mangiano circa il 50% in più di carne rispetto a quanto raccomandato nelle linee guida sulla salute alimentare. Inoltre questa decisione, ridurrebbe anche gli incentivi alla deforestazione in paesi come il Brasile, dove ampie zone della foresta pluviale amazzonica sono state eliminate per l’allevamento di bestiame.

Area dell’Amazzonia deforestata per il bestiame

Entro il 2050 dobbiamo abbassare le emissioni

Secondo TAPP, l’UE avrà bisogno di un trilione di euro (1,1 trilioni di dollari) di investimenti pubblici e privati ​​nel prossimo decennio per pagare il suo piano per ridurre le emissioni nette di biossido di carbonio entro il 2050. Una tassa sulla carne potrebbe essere un modo per ottenere parte di quei soldi.

TAPP vuole che i paesi europei aumentino il prezzo del manzo, della carne di maiale e del pollo del 30-40% in più fasi nel corso del prossimo decennio per portarlo a un “prezzo equo della carne” che rifletta il vero costo dell’industria zootecnica per il pianeta, tra cui inquinamento atmosferico e perdita di biodiversità.

120 milioni in meno di tonnellate di anidride carbonica

TAPP propone che i 27 paesi dell’UE inizino ad imporre una tassa minima sulla carne di un euro per chilogrammo tra il 2023 e il 2025. Entro il 2030, l’imposta sulla carne proposta salirà a 4,77 euro per kg di carne bovina, 3,61 euro per kg per carne di maiale e 1,73 euro per kg di pollo.

Questa tassa ridurrebbe il consumo di carne bovina nell’UE del 67% entro il 2030. Ridurrebbe anche il consumo di carne suina del 57% e il pollo del 30%, secondo le stime TAPP, sulla base di uno studio commissionato dal gruppo di ricerca CE Delft. Una tale decisione, ridurrebbe le emissioni di anidride carbonica in Europa fino a 120 milioni di tonnellate all’anno, quasi il 3% di tutte le emissioni di gas serra dell’UE.

L’imposta sulla carne proposta aumenterebbe le entrate di 32 miliardi di euro all’anno per i governi dell’UE. TAPP suggerisce che i proventi vengano spesi per compensare le famiglie a basso reddito offrendo dei sussidi per l’acquisto di frutta e verdura. Una percentuale dei proventi potrebbe anche essere destinata all’ampliamento delle riserve naturali e delle foreste.

In alcuni paesi dell’UE si è già parlato dell’introduzione di un’imposta sulla carne. L’anno scorso un politico del partito tedesco dei Verdi ha suggerito di aumentare le imposte sulle vendite di carne per aiutare a combattere i cambiamenti climatici. E nel 2016 un thinktank il Council on Ethics danese , ha raccomandato una tassa analoga sulla carne bovina per ridurne l’impatto sul clima.

Nel 2017, FAIRR (Farm Animal Investment Risk & Return), un forum di investitori che mira a sensibilizzare sull’impatto che l’agricoltura industriale ha sul benessere degli animali, ha affermato che sta diventando “sempre più probabile” che l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, venga integrato con una proposta di tassa sulla la carne allo stesso modo in cui molti oggi tassano zucchero, carbonio e tabacco.

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