Il Jockey Club, che possiede l’ippodromo di Aintree a Liverpool, ha dato l’annuncio lunedì sera. Il Grand National, una delle corse di cavalli più famose al mondo seguita da milioni di persone, è stata annullata a causa della pandemia di coronavirus.
Il Grand National, la corsa ippica disputata ogni anno all’Aintree Racecourse, a Liverpool, è il più grande evento di scommesse sul calendario delle corse del Regno Unito e anche la più famosa al mondo. Quelli del settore lamentano la sua cancellazione. Simon Clare della società di gioco Ladbrokes Coral, ha dichiarato al The Guardian che la decisione – “è un duro colpo per lo sport, per gli operatori di scommesse e per i fan delle corse e costerà milioni all’industria delle corse e stiamo già sentendo la tensione di un calendario sportivo completamente decimato.”
Gli ostacoli della morte
Ma in tutte queste perdite economiche, i cavalli ringraziano. Il Grand National si svolge ogni anno dal 1839. La pista lunga sette chilometri, presenta una serie di salti ad ostacoli, incluso il noto Becher’s Brook. Il famigerato ostacolo a muraglia, ha una caduta di 183 cm. sul lato di atterraggio e molti cavalli sono morti nel tentativo di saltarlo. Dal 2000 al 2019, sono morti 11 cavalli.
Ma non è tutto, secondo la British Racing Authority, solo nel 2018, 201 cavalli sono stati soppressi. Le lesioni subite dai cavalli da corsa includono attacchi di cuore, sanguinamento di polmoni e ulcere gastriche.
Inoltre, i fantini come nei nostri palii italiani, usano le fruste nel tentativo di far correre i cavalli più velocemente. L’organizzazione del Parco di Santa Anita nel sud della California, una delle più famose di questo sport, ha bandito le fruste lo scorso marzo dopo la morte di 22 esemplari.
Il virus anti corrida e anti gare di equitazione ha garantito ai cavalli un lungo e tranquillo periodo di riposo senza più rischi per la loro vita. Una cosa è certa: quando l’uomo si eclissa, la natura finalmente sorride.
LASCIA UN COMMENTO