Al Presidente del Brasile Bolsonaro non interessa la sorte degli indigeni: stanno morendo senza cure e cibo

Gli indigeni dell'Amazzonia sono abbandonati a se stessi, senza cibo e cure rischiano di morire tutti.

Il numero dei casi di contagi per coronavirus in Brasile ha superato rapidamente anche la Gran Bretagna lunedì diventando il terzo Paese con il più alto di casi confermati  dopo Russia e Stati Uniti. I dati ufficiali dicono che solo ieri il Brasile ha toccato il record di 19.951 nuovi contagi, portando un totale di 293.000 persone infette e 18.894 decessi.

Il presidente Jair Bolsonaro, un alleato ideologico del presidente americano Donald Trump, è molto criticato per la sua mala gestione dell’epidemia che non prevede alcuna restrizione perchè ciò a suo dire, danneggerebbe l’economia. 

Una roulette russa per i brasiliani che ogni giorno sono costretti a vivere senza alcuna protezione ma c’è una parte di popolo che per Bolsonaro vale meno di nulla: gli indios. La  pandemia ha toccato anche le terre indigene remote nell’Amazzonia brasiliana. Ma l’agenzia governativa responsabile della protezione dei nativi ha respinto gli appelli di richiesta d’aiuto.

Anzi, per Bolsonaro che ha sempre agevolato le deforestazioni e l’usurpazione del territorio, in cambio dei voti degli allevatori, è quasi una liberazione. In Amazzonia per mesi gli attivisti indigeni, hanno chiesto aiuto ma invano. Di fronte a una crescente pandemia avvertono che l’inazione potrebbe spazzare via gli indigeni lasciati senza cure ma anche senza cibo.

Bolsonaro

Lasciati soli anche dalle associazioni locali

L’agenzia di stampa Associated Press in un colloquio con dei volontari in contatto con le popolazioni indigene, ha scritto che la fondazione nazionale indiana, nota come FUNAI, non fa quasi nulla per coordinare una risposta alla crisi giustificando l’assenza con la scusa che non ci sono abbastanza dispositivi di protezione per gli agenti che entrano nei territori indigeni. 

Le consegne di cibo sono iniziate solo la settimana scorsa, un mese dopo che gli indigeni avevano ricevuto l’ordine di rimanere nei loro villaggi anche le scorte sono insufficienti.

Gli indios vivono lontano dalle strutture sanitarie urbane e il loro stile di vita comune li rende suscettibili di una rapida trasmissione. Secondo l’organizzazione indigena brasiliana APIB, in Amazzonia almeno 88 indigeni sono già morti di Covid-19 ma il numero effettivo probabilmente è molto più alto, perché gli ospedali spesso non registrano i nomi degli indigeni.

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