Un rapporto esclusivo di Al Jazeera Unità Investigativa, solleva gravi interrogativi che smascherano la corruzione del capo della sicurezza del Sud Africa implicato nel tragico bracconaggio dei rinoceronti.
L’Investigative Unit of Al Jazeera ha scoperto gravissime prove di collegamenti tra i politici di alto livello e il bracconaggio del rinoceronte in Africa.
L’indagine ha scoperto il coinvolgimento di un ministro del governo sudafricano e i membri di una delegazione presidenziale cinese nel commercio illegale di corno del rinoceronte.
I soli 25.000 rinoceronti africani restanti, rappresentano la popolazione del Kruger National Park in Sud Africa, luogo dove almeno due rinoceronti a notte, vengono uccisi dai bracconieri per le loro corna.
La vendita di prodotti provenienti da specie in pericolo è vietato in tutto il mondo, ma la forte domanda della Cina e dal Vietnam – dove il corno è considerato un simbolo di status e di ricchezza – ha mantenuto vivo il commercio di avorio.
A Pretoria, Sud Africa, Al Jazeera ha registrato di nascosto un colloquio con il direttore di un ristorante cinese che possiede una collezione di bracciali di corno di rinoceronte e di bacchette d’avorio decorate.
Il direttore del ristorante ha detto ad Al Jazeera che quando il presidente cinese Xi Jinping ha visitato il Sudafrica lo scorso dicembre, una delegazione che lo accompagnava ha chiesto se fosse stato possibile poter trattare per l’acquisto di souvenir illegali da poter contrabbandare.
“Amava gli accessori d’avorio,” – ha detto. “Soprattutto il corno del rinoceronte, ma non ha acquistato molto. Hanno comprato per lo più accessori di avorio di vario tipo.” La spesa illegale è stata confermata da una seconda fonte.
Il governo cinese ha promesso una maggiore azione contro la criminalità organizzata ai danni della fauna selvatica e non ha risposto alle richieste dei media per dare spiegazioni in merito all’indagine in corso.
In Sud Africa, un trafficante di corno di rinoceronte si vantava con Al Jazeera dei suoi stretti legami con il ministro della Sicurezza dello Stato David Mahlobo, che gestisce i servizi di intelligence del paese.
“E ‘venuto nel mio salone di massaggi quasi ogni settimana o almeno due volte al mese”, ha detto il trafficante. “Lo conosco molto bene.”
Mahlobo ha negato qualsiasi rapporto con l’uomo d’affari.
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