Afghanistan, le uccidono il cane davanti agli occhi: “sei donna, non puoi avere un cane”

Gli aggressori le hanno detto che una donna non poteva possedere un cane.

È stata la prima donna proprietaria di un club sportivo . L’avevano già minacciata in passato, ma lei è andata avanti con il suo impegno per lo sport. E quelle ragazze in sella erano viste come uno scandalo, nel Villaggio di Malala, in un Paese dove venti anni fa le ragazze erano tenute lontane da scuola, figuriamoci in bicicletta. 

Sahba Barakzai, la sua famiglia e il husky di sette mesi Aseman, stavano passeggiando sulle montagne vicino alla loro casa nell’Afghanistan occidentale come ogni venerdì.

Ma venerdì scorso, l’escursione si è trasformata in tragedia dopo che un gruppo non identificato di uomini si è avvicinato alla famiglia e ha ucciso l’adorato cucciolo di Sahba.

“In un Paese in cui la gente ha ucciso non è una novità, figuriamoci se ha senso denunciare alla polizia la morte del mio Aseman. Cosa avrei ottenuto?” – ha dischiarato la donna alla BBC. Sahba Barakzai piange per il suo husky, chiamato come il cielo, Aseman appunto, per i suoi occhi blu. Stavano facendo una passeggiata nel bosco, come fanno nel mondo milioni di persone e soprattutto grazie al cielo milioni di donne. Ma a Herat, anche un semplice gesto come quello di far correre il loro cane in campagna, può trasformarsi in un pericolo, specialmente se a farlo è una donna.

Un uomo è spuntato tra gli alberi e ha sparato un colpo al petto del cane. Sahba urlando è corsa verso il corpo di Aseman che sanguinava. Ha implorato l’uomo di fermarsi ma l’uomo le ha detto con assoluta freddezza- “Una donna non può avere un cane”.

 
Non contente, altre persone armate sono seguite al primo e hanno sparato altre quattro volte verso il cane. Alla donna, straziata dal dolore è stato ordinato di lasciare il cane dov’era. E lei con il cuore spezzato ha dovuto allontanarsi lasciando il corpo del suo cane morto in una pozza di sangue. 

 

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