Abbattimento dei mufloni al Giglio, L’Altritalia Ambiente chiede di fermare lo sterminio

L’Altritalia Ambiente ha inviato agli organi competenti un’istanza di accesso agli atti per verificare la legittimità circa la decisione di consentire l’abbattimento di tutti i 43 mufloni presenti sull’isola del Giglio (GR).  Tali abbattimenti rientrano nell’ambito del progetto Life LETSGO Giglio, finanziato dall’Unione europea che mira a eradicare completamente la presenza degli ungulati dall’isola perché, a detta di alcuni studiosi, provocherebbero danni all’ecosistema.

Il muflone fu introdotto sull’isola toscana dalla Sardegna, negli anni 50 del secolo scorso, per salvarlo dalla minaccia di estinzione. Il suo DNA, secondo autorevoli scienziati invece, sarebbe particolare e unico, quindi si rischia di estinguere una razza particolare di questo ungulato.

Un’assurda ferocia finanziata con soldi pubblici. Un milione e seicento mila euro per l’esattezza, e in tale progetto sono compresi anche conigli selvatici  e tartarughe. Il modello di istanza inviata è stata gentilmente fornita dall’associazione  di protezione ambientale GrIG (Gruppo di Intervento Giuridico), che in precedenza aveva già provveduto a all’invio dell’istanza.

Anche la Federazione Pro Natura ha deciso di fiancheggiare le azioni di L’Altraitalia Ambiente mentre l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) pare stia per intervenire in tempi brevi.  La risposta a tempo reale dell’Ente Parco non si è fatta attendere: il muflone metterebbe a rischio la biodiversità di quell’ecosistema insulare per cui, nell’ambito di un progetto di conservazione, essi vanno abbattuti, nemmeno spostati in Sardegna o in Corsica, ma abbattuti. Una decisione che lascia tutti coloro in possesso di una coscienza ambientale assolutamente basiti. L’Altritalia è totalmente contraria a tale provvedimento e porrà in essere tutte le misure possibili atte a evitare questa inutile strage, soprattutto alla luce di uno studio  in cui si ribadisce l’unicità del loro DNA.

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