Cina, Changzhi, provincia di Shanxi- Gli attivisti raccontano di aver fermato due camion, il primo il giorno 19 e poi il secondo il giorno successivo.
Qualcuno per la rabbia, condanna l’intero popolo per le barbarie che accadono a Yulin ai cani destinati al macello, eppure c’è chi fa del bene per queste creature e anche tanto. Gli attivisti della Cina, non dormono per giorni durante il periodo del festival. Affrontano e fermano i camion carichi di cani, trattano con la polizia per cercare di ottenere il sequestro degli animali spesso non registrati (i più sono rubati o comunque senza identificativo).
Quel che si para davanti ai loro occhi, nessuno di noi italiani vederlo in prima persona, ricordiamocelo. Cani senza acqua e cibo ammassati nelle gabbie dei polli e impilati in file che vanno a salire sul camion anche per dieci piani. Tutti piangono, tremano, urinano gli uni sopra gli altri. Un inferno che solo a guardare ti uccide dentro l’anima.
“Un caldo insopportabile – raccontano i ragazzi – “abbiamo cercato di coprire i cani con dei teli di plastica e abbiamo dato loro da bere attraverso le gabbie. Abbiamo cercato di liberare quanti più cani possibile dalle gabbie. Esistono prove del fatto che un certo numero di cani è stato avvelenato dai trafficanti e questi cani stanno morendo o sono già morti a causa dei veleni iniettati nei loro corpi. Ad altri hanno spezzato le gambe per spremere quanti più cani possibili dentro ad una gabbia!”
Non c’è tempo per fermarsi, nemmeno per mangiare. Gli attivisti in fretta devono cercare ripari di fortuna, magazzini dismessi o capannoni liberi da attrezzature di lavoro. Come al solito il venditore di cani non ha fornito alcuna documentazione legale ufficiale per mostrare che questi cani possono rientrare nella catena alimentare. Tutti i cani, 629 in tutto, sono stati portati in posti sicuri dove sono stati curati e dove rimarranno 21 giorni, in quarantena come richiesto dalla legge.
Più di 10 milioni di cani e gatti vengono macellati ogni anno in Cina, il Festival di Yulin è diventato sinonimo di crudeltà sugli animali. Gli animali vengono bolliti vivi, randellati e picchiati a morte durante l’orrore che tra il prima e il dopo il festival dura in tutto nove giorni. Centinaia di migliaia di persone hanno chiesto al governo cinese di porre fine al festival ma non c’è tregua.
La tortura per gli animali è lenta, la violenza e intenzionale è voluta, perché c’è la credenza che la carne bollita lentamente o frollata con colpi di bastone risulti al palato più tenera.
Una petizione forte di 235.000 firme è stata consegnata a Lu Xinshe, segretario del partito comunista della regione del Guangxi.
La lettera sottoscritta dalla Humane Society International (HSI), che ha collaborato con Care2 e il gruppo cinesi VSHine e Capital Animal Welfare Association, porta le firme dal Regno Unito, Australia, Canada e Stati Uniti ed è stata anche approvata da 87 gruppi cinesi di protezione degli animali. La lettera chiedeva l’insediamento di posti di blocco al di fuori della città di Yulin per impedire ai camion illegali di trasportare cani e gatti alla loro morte.
L’HSI ha dichiarato: “Il festival annuale di Yulin è diventato il simbolo della crudeltà di questo commercio aberrante e in pochi giorni migliaia di cani e gatti, per lo più animali domestici rubati, faranno il loro ultimo respiro terrorizzato in un mattatoio di Yulin. Quest’anno è l’anno del cane, e non c’è migliore opportunità di porre fine alla sofferenza”.
Nonostante sia apparso come un festival tradizionale, Yulin ha iniziato a sfondare solo nel 2010. È visto dai commercianti come un’opportunità commerciale per aumentare le vendite.
Gli attivisti nel frattempo hanno richiesto la confisca di tutti gli animali recuperati ma dovranno attendere 21 giorni, il tempo necessario richiesto per l’isolamento dei cani. A tutti loro giunga un grande grazie dal popolo italiano che ama gli animali e che spera come ogni anno che Yulin 2018 sia l’ultimo festival dell’orrore da qui all’eternità.
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