7 cuccioli randagi avvelenati a Grotte (AG), nessuno intervento per loro: tutti morti

I citttadini hanno prestato soccorso ai cuccioli avvelenati ma sono morti prima di giungere dal veterinario

Grotte – La gente presa dalla compassione ha cercato aiuto in tutti i modi. Una o più mani assassine hanno gettato a terra il veleno che ieri notte ha sterminato sul colpo 4 dei sette cuccioli randagi nati da poco da poche settimane a Grotte in provincia di Agrigento.

Altri tre cuccioli avrebbero forse potuto salvarsi se qualcuno fosse intervenuto per tempo. Ma ormai è normale routine, la telefonata per i cani in difficoltà e poi inizia il gioco del rimpallo delle responsabilità che a quanto pare sono di nessuno e di tutti. Tra i cittadini che hanno segnalato il fatto alle autorità c’è lo sdegno più totale. I poveri cuccioli sono stati lasciati in agonia per ben 15 ore perchè non vi era su tutto il territorio un solo veterinario disponibile a praticare loro nemmeno l’eutanasia. A pochi minuti dal loro ultimo respiro,  un medico ha praticato ai poveri cuccioli l’iniezione letale che li ha liberati dall’agonia che li devastava.

Secondo i testimoni, pare che il veleno sia stato gettato di notte ma in fondo cosa cambia? Di giorno o di notte è uguale, tanto questi cuccioli non avranno mai giustizia perchè la loro sfortuna è quella di essere nati in Sicilia. In Sicilia è normale routine il maltrattamento dei cani come è normale fare orecchie da mercante alle chiamate di emergenza per gli organi preposti che raramente intervengono. Domani è un altro giorno e un altro randagino nascerà nell’isola dei cani malvoluti, se non da un piccolo gruppo di attivisti che non ha più lacrime nemmeno per piangere.

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