145 balene pilota si sono arenate in Nuova Zelanda, metà sono morte e le altre sono state soppresse

145 balene pilota con pinne lunghe si sono arenate su una spiaggia in Nuova Zelanda durante il fine settimana e nessuna delle povere creature è sopravvissuta.

Un escursionista ha scoperto 145 balene spiaggiate a Mason Bay sull’isola Rakiura, un’isola a 30 chilometri a sud dell’isola meridionale della Nuova Zelanda. L’escursionista ha poi raggiunto un vicino ufficio del Dipartimento della Conservazione della Nuova Zelanda per lanciare l’allarme

Ma quando le autorità hanno raggiunto le balene in difficoltà, quasi la metà erano già morte. L’altra metà era in condizioni talmente gravi, che gli esperti hanno deciso di eutanizzarle. 

“La posizione remota, la mancanza di personale nelle vicinanze e il deperimento delle balene significava che la cosa più umana da fare in quel momento era l’eutanasia”, -ha dichiarato Ren Leppens, responsabile delle  operazioni di Rakiura.“Tuttavia, è sempre una decisione straziante da prendere.”

Nel fine settimana si sono verificati numerosi arenamenti di mammiferi marini anche su altre spiagge della Nuova Zelanda. E’ recente il ritrovamento di 10 balene pigmeo e un capodoglio. Ma le autorità DOC ritengono che gli eventi non siano correlati. Il capodoglio e due delle balene pigmeo sono morti, ha riferito il DOC. I soccorritori stanno lavorando per salvare le restanti otto balene.

Le balene pilota con pinne lunghe sono le specie di balene pilota più comuni nelle acque intorno alla Nuova Zelanda. Sono molto sociali e viaggiano in gruppi da 20 a 90 individui, e non è insolito che i grandi gruppi si riuniscano insieme . Il più grande spiaggiamento documentato di balene pilota si è verificato nel 1918 con circa 1.000 balene alle isole Chatham, nel Sud della Nuova Zelanda.

Ma perché le balene mostrano questo comportamento mortale rimane un mistero per gli scienziati.

L’ipotesi più condivisa è che l’ecolocalizzazione delle balene non sia efficace nelle acque poco profonde, come nelle zone ripide ai margini della piattaforma continentale. Come gli altri cetacei, le balene pilota usano l’ecolocalizzazione per trovare la loro preda (le balene pilota mangiano principalmente calamari, ma anche polpi, seppie e piccoli pesci, come l’aringa). È possibile che quando le balene seguono la loro preda più vicino alla riva, si disorientano e non riescono a ritrovare la via del mare.

Un’altra teoria suppone che le forti tendenze sociali siano determenanti nello spiaggiamento. Quando una balena si dirige a riva, altre la seguono per darle una mano, ma alla fine rimangono tutte tragicamente bloccate. Potrebbe anche essere una combinazione di fattori che fa sì che gli animali si arenano, ma queste ragioni rimangono sconosciute.

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