Raro esemplare di aquila di Bonelli è stato colpito da un cacciatore. Lipu: basta caccia!

aquila-bonelli
Immagine di La Repubblica

La LIPU chiede a gran voce che la caccia venga abolita ed è un grido di rabbia spontaneo dopo che un raro esemplare di aquila di Bonelli è stata centrata dalla doppietta di un cacciatore a Licata, Agrigento.

L’animale è stato curato immediatamente presso il centro recupero della fauna selvatica di Cattolica, Eraclea, (Agrigento), ma ormai la sua ala è stata deturpata per sempre e per questo motivo la povera aquila, simbolo della libertà del volo maestoso e più spettacolare al mondo, è stata condannata a non poter più volare. Un fatto increscoso che dimostra ancora una volta quanto possa essere dannosa la caccia per la salvaguardia delle specie animali, dato che il bracconiere altro non è che un cacciatore che commette degli illeciti.

L’aquila di Bonelli, è una rarità in tutto il mediterraneo, le ultime hanno nidificato in Sicilia dove viene massacrata dai bracconieri oppure privata dai piccoli che diventano oggento di commercio illegale.

La LIPU cerca di monitorare la situazione il più possibile ma sono tanti, anzi troppi, i cacciatori che distruggono l’habitat naturale di questo meraviglioso rapace ed è impossibile far fronte a questa grande tragedia.

“Questo è l’ennesimo grave  evento che dimostra l’insostenibilità della caccia in Italia e il suo essere sostanzialmente fuori controllo, anche per via della totale abdicazione dello Stato, che ha cancellato Corpo Forestale e Polizie provinciali e rinunciato a proteggere il suo stesso patrimonio naturale. Se questa è la caccia” – spiega Fulvio Mamone, Presidente di LIPU –  “allora bisogna chiuderla, subito, senza se e senza ma. Ci rivolgiamo dunque alla Regione Siciliana e al Governo centrale, che con atti urgenti decretino la sospensione dell’attività venatoria e assumano le decisioni che, in prospettiva, possano garantire la piena tutela del patrimonio della collettività. Ora stiamo inviando la segnalazione dell’accaduto alla Commissione europea, che già ha aperto contro l’Italia un’inchiesta sul bracconaggio e che ora dovrà seriamente e finalmente pensare ad una procedura d’infrazione”.

LASCIA UN COMMENTO