Ispezione del deputato Bernini al canile Calderara: inaccettabile la condizione dei cani da caccia allevati

CALDERARA (BO), ISPEZIONE DEL DEPUTATO PAOLO BERNINI, M5S, NEL CANILE CONVENZIONATO "BUONA LA GESTIONE DEL CANILE MA INACCETTABILI LE CONDIZIONI DEI CANI DA CACCIA ALLEVATI"

“Negli ultimi tempi mi sono pervenute segnalazioni inerenti a presunti maltrattamenti di animali nel canile “de Zagnis” – ci spiega Paolo Bernini. “Accompagnato dai carabinieri della locale stazione di Calderara (Bo), pochi giorni fa mi sono recato presso il canile per verificare di persona la situazione e le condizioni di detenzione degli animali.”

È bene precisare che la struttura che percepisce fondi pubblici, funge sia da canile convenzionato con numerosi comuni della zona, tra cui San Pietro in Casale, e altri del Sud Italia; sia da allevamento di cani da caccia.

Il Deputato ha ispezionato la zona box dove sono ospitati i cani ed ha fatto le sue considerazioni – “I box della parte adibita a canile presentano alcune difformità rispetto alla normativa vigente, ma in base al Dgr n. 1302 del 2013, della Regione Emilia Romagna, il gestore ha beneficiato della proroga; quindi per adeguare la struttura ha tempo fino al 31/12/2020 . Ho potuto inoltre constatare una discreta presenza di volontari afferenti a diverse associazioni, intenti nella pulizia e nella socializzazione degli animali. Anche il numero di adozioni annue, circa 1300 da come mi è stato riferito dallo stesso gestore, è sinonimo di un modello gestionale vincente che permette ai comuni di risparmiare fondi destinati al mantenimento quotidiano dei cani di loro proprietà.”

“Presenterò invece un esposto per quanto riguarda la parte adibita ad allevamento” dice contrariato l’animalista Deputato dei 5 Stelle – “un edificio al centro del canile, colmo di box di piccole dimensioni, in cui sono detenuti tantissimi cani da caccia, soprattutto setter, perennemente tenuti al chiuso, ai quali è impossibile respirare aria fresca o riscaldarsi al sole. Tra l’altro, sebbene nessun cane sia apparso particolarmente denutrito o ferito, molti di essi presentavano comportamenti a mio avviso stereotipati, poichè intenti a girare convulsamente su se stessi.” Asserisce Bernini.

“All’uopo corre l’obbligo di precisare che l’allegato delibera n. 353/2013 al punto 2.6 testualmente recita: nelle strutture adibite a ricovero per gatti e cani deve essere garantita la separazione fisica da eventuali altre attività private gestite nello stesso complesso. Nel caso di ispecie si è invece potuto constatare una coesistenza dell’attività privata con la realtà della struttura adibita a canile.” Lo fferma l’Avvocato Rosaria Loprete.

“Spero, pertanto, in un rapido intervento degli organi preposti affinché siano garantite condizioni di vita migliori anche ai Setter presenti nell’allevamento.”

“Non puó la caccia giustificare un tale trattamento degli animali, sebbene sia ormai risaputo che sorte ben peggiore spetti agli esemplari che non sappiano scovare le prede. L’invito è di adottare i meticci, perché il prezzo più alto per ogni cucciolo di razza acquistato, lo paga la fattrice: sfruttata per una vita intera.” Conclude il Deputato.

In effetti le fattrice da allevamenti sono considerate “macchine da produzione”, non esista per loro la parola “tregua”. A tre anni sono già vecchie e malate per lo sfinimento e il logoramento psico-fisico. E’ una tortura che ripaga solo l’allevatore e nessun altro purtroppo.

Il video del sopralluogo:

 

 

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