-Buongiorno Dottor Andrea Zanoni,

– Lei è stato da sempre un politico molto attivo e sensibile alle cause ecologiche e faunistiche, e non solo. Credo che nessun politico si sia speso così tanto per la causa animale e ambientale quanto Lei. Oggi Le vorrei fare delle domande inerenti ad un solo argomento, perché farne su svariate questioni, credo sia estremamente dispersivo. Parliamo di caccia.

– La domanda più importante, che ci poniamo in molti, e credo si sia posto anche Lei è apparentemente molto filosofica, ma, a mio avviso, va presa in seria considerazione: può un individuo pagare una licenza, comperare un’arma e letteralmente impossessarsi di un patrimonio faunistico che dovrebbe appartenere a tutti? Senza limiti, poi, se non quelli di specie da abbattere, ma, sappiamo bene, che nella maggior parte dei casi anche questa è una formalità superabile, basti pensare agli ibis abbattuti di recente.”-

-“Secondo le attuali leggi italiane è possibile. Secondo la maggior parte dei cittadini italiani questo invece non dovrebbe essere possibile. Credo sarebbe utile sottoporre la legge sulla caccia a referendum abrogativo.”

– Il limite che spesso frena le denunce nei confronti dei cacciatori più indisciplinati è l’identificazione dei soggetti. Se un cacciatore che ha commesso infrazione viene identificato allora, e solo allora, si può procedere per vie legali e per il risarcimento che può essere solo di natura pecuniaria, vista l’irreversibilità della morte degli animali, e del deterioramento del territorio. Cosa può realmente fare un cittadino per identificare un cacciatore?

– “Un cacciatore può essere identificato solo dai soggetti abilitati come le forze di polizia e le Guardie venatorie provinciali e volontarie, mai da un cittadino qualsiasi.”

Ci può dare delle informazioni utili a riguardo? Può un cacciatore rifiutarsi di essere identificato da un cittadino qualunque?

– “Solo il proprietario di un terreno, unica eccezione, può chiedere l’identità al cacciatore per verificare se l’art.842 del codice civile viene rispettato. Infatti solo chi possiede una licenza di caccia può entrare nel tuo terreno e perciò tu devi essere in grado di sapere se entra lecitamente o meno. Un semplice cittadino però può registrarsi i numeri di targa e riferirli alle forze di polizia.”

-Ora, le devo fare però la domanda più scomoda. Di recente in Veneto, è passata la legge più discussa e discutibile del secolo: chiunque disturbi un cacciatore nella sua opera venatoria è passibile di multa (tra l’altro con un massimale sanzionabile di oltre 3000 euro), ovviamente, sempre riconducendoci alla famosa identificazione del cacciatore, un pensiero mi viene spontaneo: se io vedo un cacciatore sparare a meno di 100 metri da un’abitazione (ad esempio), e lo richiamo all’ordine, lui mi può serenamente denunciare o contro denunciare per averlo comunque infastidito nella sua attività venatoria. Le pare normale? Inutile dire che questa diventa un’arma a chiaro favore dei cacciatori, e non da sottovalutare. Lei come pensa finirà? Secondo Lei, questa legge, verrà realmente attuata, o la si potrà impugnare?”

-“E’ una legge indecente. I verbali delle sanzioni elevati una decina di anni fa ai sensi di una simile legge della Lombardia sono stati cassati dal Tribunale di Milano perché incostituzionali. Credo che ogni verbale potrà essere impugnato e che il buon senso porterà al suo annullamento. Resta comunque una legge utile a intimorire tutti i cittadini contrari a questa pratica sanguinaria.”

-“Ultima questione, divisa in più quesiti. Di recente si è parlato di abbattimento dei lupi e di abbattimento dei randagi lupoidi. Viene da chiedersi cosa ci sia realmente dietro. Questo perché? Lei sarà a conoscenza della situazione del randagismo al centro sud Italia, sappiamo ormai che i dati inerenti alle sparizioni dei randagi sono una realtà inquietante ma purtroppo molto concreta. Le due cose potrebbero essere collegate? Con un eventuale nulla osta all’abbattimento dei randagi, non si andrebbe così ad allargare la possibilità di manovra per chi di randagi vive, e sui randagi traffica? Come vede l’abbattimento dei lupi realmente Lei, secondo Lei è realmente così importante abbattere il lupo cattivo, che tanto devasta gli habitat e danneggia la pastorizia in modo così economicamente rilevante?”

“Il Commissario all’Ambiente Ue Janez Potocnik, in merito ad una mia interrogazione sull’uccisione illegale dei lupi in Italia, alla luce della depredazione del bestiame, rispose che “una serie di misure di prevenzione e di protezione si sono rivelate efficaci per attenuare i rischi di danni: recinzioni elettrificate, cani da guardia, alloggiamenti notturni più sicuri per il bestiame, presenza di pastori nei pascoli”.

“Perciò le soluzioni ci sono e devono essere non cruente, così facendo si evitano le bizzarre e indecenti proposte di uccidere i cani randagi.”

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